sabato 02 febbraio 2008 cronaca pag. 14 Con la Tav nuove pisteciclabili
Una strada in galleria di circa 800 metri da Basso Acquar, dietro le ex Cartiere (dove dovrà arrivare il prolungamento della strada 434, la Transpolesana) fino allo Stadio, in prossimità dello svincolo verso la tangenziale che va al casello autostradale di Verona nord. Inoltre, il prolungamento del raccordo stradale con lo scalo merci del Quadrante Europa fino a via Fenilon. E ancora, lo spostamento di una sottostazione (centrale) elettrica oggi situata vicino al centro abitato del quartiere Indipendenza. Sono, queste, le principali opere che dovrebbero ricadere nel territorio del Comune come compensazione per la costruzione del nodo ferroviario di Verona del treno ad alta velocità, che andrà lungo la linea storica (provenendo da ovest) dall’Autobrennero fino a Porta Vescovo, lungo la linea ferroviaria storica, su un tracciato lungo 10 chilometri, già in fase di progetto definitivo.I PALETTI. Il Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica) ha appena dato il via libera a un finanziamento di 16 milioni di euro destinati alla progettazione del nodo di Verona per far passare i treni superveloci. Uno stanziamento necessario per preparare Verona a realizzare poi opere soltanto per lo snodo ferroviario cittadino, senza contare le singole tratte della Tav a ovest, cioè prima dell’Autobrennero, e a est dopo Porta Vescovo, quindi da Porto San Pancrazio a Padova. Le opere di compensazione, richieste dal Comune di Verona, sono contenute — insieme a varie prescrizioni da osservare nella costruzione del tratto ferroviario ad alta velocità, che consisterà nel sostituire i binari attuali — in un documento deliberato dal ministero delle infrastrutture e in discussione, appunto, al Cipe. Sono giunte ormai in dirittura d’arrivo, quindi, anche se manca il via libera definitivo.CAVALCAVIA. Oltre alla galleria stradale sotto i binari della stazione — che in base al documento in fase di istruttoria al Cipe dovrà essere «tale da consentire al Comune, autonomamente, la successiva realizzazione della bretella di collegamento di Verona nord e di viale Piave — fra le principali opere di compensazione dovrebbero esserci l’allargamento dei sottovia e dei cavalcaferrovia, su cui si dovrà intervenire per costruire i nuovi binari ad alta capacità e alta velocità. I cavalcavia interessati sono quelli di via Albere, via Delle Coste, via Campo Marzio e via Ligabò: grazie all’allargamento dovrà esserci lo spazio per costruire delle piste ciclabili in due direzioni.Un’altra richiesta degli uffici del Comune è quella di rendere compatibili le opere ferroviarie con il passaggio della tramvia in viale Piave. Nei piani dell’attuale amministrazione comunale, però, la tramvia su binari non è prevista e quindi presumibilmente questa voce cadrà. Il documento, con le prescrizioni, riguarda appunto il nodo scaligero dell’alta velocità, che avrà opere per 250 milioni. Gli altri tratti di Tav ricadenti nel Comune di Verona, quindi fino all’Autobrennero e da Porto San Pancrazio-San Michele fino a Padova, sono ancora allo studio degli enti locali. E.G.
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