Secondo Voi è possibile far passare il raddoppio della linea ferrovia in affiancamento alla linea tradizionale? Immaginate quante case dovranno essere abbattute. Oltre al danno anche le beffa, perchè la giunta Zanotto ha autorizzato l'affiacamento alla linea tradizionale in cambio di una pista ciclabile. Già non c'è posto per il raddoppio, immaginate di aggiungere la ciclabile. Semplicemente demenziale. Inaudito!!!!!!!!!!!!!
Indirizzo di posta elettronica: tac.c1.verona@gmail.com
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sabato 5 aprile 2008
lunedì 31 marzo 2008
11/08 Articolo giornale Arena 31/03/2008 Infrastrutture moderne per un territorio ordinato
Giornale Arena 31/03/2008
lunedì 31 marzo 2008 inserti pag. 86
PROVINCIA. La necessità è quella di completare alcuni importanti collegamentiStrutture moderne per un territorio ordinato
Nuove strade e nuove ferrovie, ma anche un territorio veronese più ordinato. È questo l'obiettivo a cui sta lavorando l'amministrazione Mosele e che ha concretizzato alcuni risultati negli ultimi tempi. Molte analisi economiche vedono Verona destinata ad un ruolo da protagonista nella logistica avanzata, mirata soprattutto al trasporto e alla trasformazione di merci. Attività che avranno due colonne portanti su cui poggiare: il corridoio Tirreno-Brennero e la linea di Alta velocità ferroviaria. E proprio su questi due punti ci sono stati dei recenti passi in avanti. A gennaio è partita una lettera indirizzata a Romano Prodi per chiedergli di mettere fra le priorità governative la realizzazione del collegamento con il mar Tirreno. «Vogliamo agire concretamente e in fretta», ha spiegato il presidente della Provincia Elio Mosele a proposito del documento firmato a Parma che chiede un canale veloce per il progetto della Tibre ferroviaria. Quel che serve sono la galleria di valico sotto l'Appennino e il raddoppio della linea ferroviaria, per il quale nella Finanziaria sono già stati stanziati 48 milioni di euro. Si chiede inoltre alla Salt, la società autostradale della Cisa, che dia avvio velocemente all'appalto per costruire la Tibre stradale, il collegamento autostradale da Fontanile-Parma a Nogarole Rocca. La realizzazione delle infrastrutture, stradali e ferroviarie, è necessaria al trasporto merci e al collegamento dell'interporto del Quadrante Europa al porto di La Spezia.
Ma, per diventare il centro di smistamento delle merci dirette al nord Europa e provenienti dal mar Tirreno, Verona ha bisogno della realizzazione del corridoio ferroviario di Alta velocità: corridoio I Berlino-Palermo. Ed è su quest'ultima tratta che sono stati affrontati i problemi della Valdadige. Nell'incontro di fine gennaio, Mosele ha ottenuto dall'assessore regionale Chisso l'impegno ad uno stanziamento di 500 mila euro per la progettazione dell'attraversamento in Valdadige. Serve uno studio che rispetti il territorio, i vigneti con produzione di vini Doc e gli insediamenti abitativi. A chiedere maggiore cura erano stati gli stessi comuni. «Lo sviluppo economico deve essere rispettoso dell'ambiente e delle sue caratteristiche», ha ricordato Mosele. «Per questo il nostro compito è quello di vigilare affinché le opere si realizzino in fretta ma senza deturpazioni. Lo stiamo facendo anche nell'area sud ovest della provincia dove verranno realizzate ingenti opere». Sempre con l'assessore regionale Chisso è appena stato stilato un elenco di priorità per l'area scaligera che vede al primo posto la viabilità attorno all'autodromo di Vigasio-Trevenzuolo. Servono 150 milioni di euro per gli interventi di viabilità, che oltre alle strade comprendono anche il casello autostradale «Motor city». La Provincia ha già fatto uno studio sulle necessità e sta coordinando i soggetti privati. D'accordo con la Regione, si muoverà ora per stabilire le varie competenze realizzative. Altrettanto si sta facendo per l'area del lago di Garda, dove la viabilità è congestionata e servono nuove infrastrutture, ma anche per l'area villafranchese. Il fiore all'occhiello della mobilità veronese sarà la metropolitana di superficie che collegherà il comune capoluogo con l'aeroporto Catullo, per dirigersi anche a Vigasio e a Legnago. Per quest'ultimo progetto, Provincia e Regione insieme, faranno pressione sul governo affinché stanzi velocemente i 90 milioni già inseriti in Finanziaria.
lunedì 31 marzo 2008 inserti pag. 86
PROVINCIA. La necessità è quella di completare alcuni importanti collegamentiStrutture moderne per un territorio ordinato
Nuove strade e nuove ferrovie, ma anche un territorio veronese più ordinato. È questo l'obiettivo a cui sta lavorando l'amministrazione Mosele e che ha concretizzato alcuni risultati negli ultimi tempi. Molte analisi economiche vedono Verona destinata ad un ruolo da protagonista nella logistica avanzata, mirata soprattutto al trasporto e alla trasformazione di merci. Attività che avranno due colonne portanti su cui poggiare: il corridoio Tirreno-Brennero e la linea di Alta velocità ferroviaria. E proprio su questi due punti ci sono stati dei recenti passi in avanti. A gennaio è partita una lettera indirizzata a Romano Prodi per chiedergli di mettere fra le priorità governative la realizzazione del collegamento con il mar Tirreno. «Vogliamo agire concretamente e in fretta», ha spiegato il presidente della Provincia Elio Mosele a proposito del documento firmato a Parma che chiede un canale veloce per il progetto della Tibre ferroviaria. Quel che serve sono la galleria di valico sotto l'Appennino e il raddoppio della linea ferroviaria, per il quale nella Finanziaria sono già stati stanziati 48 milioni di euro. Si chiede inoltre alla Salt, la società autostradale della Cisa, che dia avvio velocemente all'appalto per costruire la Tibre stradale, il collegamento autostradale da Fontanile-Parma a Nogarole Rocca. La realizzazione delle infrastrutture, stradali e ferroviarie, è necessaria al trasporto merci e al collegamento dell'interporto del Quadrante Europa al porto di La Spezia.
Ma, per diventare il centro di smistamento delle merci dirette al nord Europa e provenienti dal mar Tirreno, Verona ha bisogno della realizzazione del corridoio ferroviario di Alta velocità: corridoio I Berlino-Palermo. Ed è su quest'ultima tratta che sono stati affrontati i problemi della Valdadige. Nell'incontro di fine gennaio, Mosele ha ottenuto dall'assessore regionale Chisso l'impegno ad uno stanziamento di 500 mila euro per la progettazione dell'attraversamento in Valdadige. Serve uno studio che rispetti il territorio, i vigneti con produzione di vini Doc e gli insediamenti abitativi. A chiedere maggiore cura erano stati gli stessi comuni. «Lo sviluppo economico deve essere rispettoso dell'ambiente e delle sue caratteristiche», ha ricordato Mosele. «Per questo il nostro compito è quello di vigilare affinché le opere si realizzino in fretta ma senza deturpazioni. Lo stiamo facendo anche nell'area sud ovest della provincia dove verranno realizzate ingenti opere». Sempre con l'assessore regionale Chisso è appena stato stilato un elenco di priorità per l'area scaligera che vede al primo posto la viabilità attorno all'autodromo di Vigasio-Trevenzuolo. Servono 150 milioni di euro per gli interventi di viabilità, che oltre alle strade comprendono anche il casello autostradale «Motor city». La Provincia ha già fatto uno studio sulle necessità e sta coordinando i soggetti privati. D'accordo con la Regione, si muoverà ora per stabilire le varie competenze realizzative. Altrettanto si sta facendo per l'area del lago di Garda, dove la viabilità è congestionata e servono nuove infrastrutture, ma anche per l'area villafranchese. Il fiore all'occhiello della mobilità veronese sarà la metropolitana di superficie che collegherà il comune capoluogo con l'aeroporto Catullo, per dirigersi anche a Vigasio e a Legnago. Per quest'ultimo progetto, Provincia e Regione insieme, faranno pressione sul governo affinché stanzi velocemente i 90 milioni già inseriti in Finanziaria.
giovedì 27 marzo 2008
mercoledì 26 marzo 2008
07/08 TG di TELEARENA del 26/03/08 Progetto Traforo Torricelle
Estratto dal Telegiornale di Telearena del 26/03/2008 alle ore19.30.
lunedì 17 marzo 2008
06/08 Riunione 03/04/2008
COMITATO T.A.C. C1 - VERONA
L’Alta Capacità passerà da Chievo, San Massimo e Cason lungo la linea storica: esiste un’alternativa?
Ci siamo incontrati settembre 2007 per presentare il Comitato “T.A.C. C1 – VERONA” e le finalità dello stesso. Allora fu illustrato l’attuale progetto di quadruplicamento della linea storica, e la ns. proposta di progetto alternativo. Che eviterà al ns. Quartiere cantieri per anni, con via-vai di camion, polvere, rumore e strade dissestate, oltre all’insediamento di una Linea ferroviaria altamente impattate da punto di vista ambientale ( previsti n. 400 treni merci al giorno).
Il comitato “T.A.C. C1 – VERONA” ha incontrato in questi mesi le istituzioni (Comune, Provincia, Regione ed RFI): Vogliamo renderVi partecipi di quanto e stato detto e fatto e delle strategie future programmate.
Ci troviamo per discuterne tutti assieme
Giovedì 03/04/2008 a San Massimo presso la scuola media “Don Lorenzo Milani”, alle ore 20.30 puntuali. Ingresso da via Reginaldo Pole.
Per informazioni contattare:
Grazia Casarotti 045/8903102 oppure 328/7407110
L’Alta Capacità passerà da Chievo, San Massimo e Cason lungo la linea storica: esiste un’alternativa?
Ci siamo incontrati settembre 2007 per presentare il Comitato “T.A.C. C1 – VERONA” e le finalità dello stesso. Allora fu illustrato l’attuale progetto di quadruplicamento della linea storica, e la ns. proposta di progetto alternativo. Che eviterà al ns. Quartiere cantieri per anni, con via-vai di camion, polvere, rumore e strade dissestate, oltre all’insediamento di una Linea ferroviaria altamente impattate da punto di vista ambientale ( previsti n. 400 treni merci al giorno).
Il comitato “T.A.C. C1 – VERONA” ha incontrato in questi mesi le istituzioni (Comune, Provincia, Regione ed RFI): Vogliamo renderVi partecipi di quanto e stato detto e fatto e delle strategie future programmate.
Ci troviamo per discuterne tutti assieme
Giovedì 03/04/2008 a San Massimo presso la scuola media “Don Lorenzo Milani”, alle ore 20.30 puntuali. Ingresso da via Reginaldo Pole.
Per informazioni contattare:
Grazia Casarotti 045/8903102 oppure 328/7407110
martedì 4 marzo 2008
lunedì 4 febbraio 2008
03/08 rassegna stampa Arena 02/01/2008 Tav piste ciclabili
sabato 02 febbraio 2008 cronaca pag. 14 Con la Tav nuove pisteciclabili
Una strada in galleria di circa 800 metri da Basso Acquar, dietro le ex Cartiere (dove dovrà arrivare il prolungamento della strada 434, la Transpolesana) fino allo Stadio, in prossimità dello svincolo verso la tangenziale che va al casello autostradale di Verona nord. Inoltre, il prolungamento del raccordo stradale con lo scalo merci del Quadrante Europa fino a via Fenilon. E ancora, lo spostamento di una sottostazione (centrale) elettrica oggi situata vicino al centro abitato del quartiere Indipendenza. Sono, queste, le principali opere che dovrebbero ricadere nel territorio del Comune come compensazione per la costruzione del nodo ferroviario di Verona del treno ad alta velocità, che andrà lungo la linea storica (provenendo da ovest) dall’Autobrennero fino a Porta Vescovo, lungo la linea ferroviaria storica, su un tracciato lungo 10 chilometri, già in fase di progetto definitivo.I PALETTI. Il Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica) ha appena dato il via libera a un finanziamento di 16 milioni di euro destinati alla progettazione del nodo di Verona per far passare i treni superveloci. Uno stanziamento necessario per preparare Verona a realizzare poi opere soltanto per lo snodo ferroviario cittadino, senza contare le singole tratte della Tav a ovest, cioè prima dell’Autobrennero, e a est dopo Porta Vescovo, quindi da Porto San Pancrazio a Padova. Le opere di compensazione, richieste dal Comune di Verona, sono contenute — insieme a varie prescrizioni da osservare nella costruzione del tratto ferroviario ad alta velocità, che consisterà nel sostituire i binari attuali — in un documento deliberato dal ministero delle infrastrutture e in discussione, appunto, al Cipe. Sono giunte ormai in dirittura d’arrivo, quindi, anche se manca il via libera definitivo.CAVALCAVIA. Oltre alla galleria stradale sotto i binari della stazione — che in base al documento in fase di istruttoria al Cipe dovrà essere «tale da consentire al Comune, autonomamente, la successiva realizzazione della bretella di collegamento di Verona nord e di viale Piave — fra le principali opere di compensazione dovrebbero esserci l’allargamento dei sottovia e dei cavalcaferrovia, su cui si dovrà intervenire per costruire i nuovi binari ad alta capacità e alta velocità. I cavalcavia interessati sono quelli di via Albere, via Delle Coste, via Campo Marzio e via Ligabò: grazie all’allargamento dovrà esserci lo spazio per costruire delle piste ciclabili in due direzioni.Un’altra richiesta degli uffici del Comune è quella di rendere compatibili le opere ferroviarie con il passaggio della tramvia in viale Piave. Nei piani dell’attuale amministrazione comunale, però, la tramvia su binari non è prevista e quindi presumibilmente questa voce cadrà. Il documento, con le prescrizioni, riguarda appunto il nodo scaligero dell’alta velocità, che avrà opere per 250 milioni. Gli altri tratti di Tav ricadenti nel Comune di Verona, quindi fino all’Autobrennero e da Porto San Pancrazio-San Michele fino a Padova, sono ancora allo studio degli enti locali. E.G.
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Una strada in galleria di circa 800 metri da Basso Acquar, dietro le ex Cartiere (dove dovrà arrivare il prolungamento della strada 434, la Transpolesana) fino allo Stadio, in prossimità dello svincolo verso la tangenziale che va al casello autostradale di Verona nord. Inoltre, il prolungamento del raccordo stradale con lo scalo merci del Quadrante Europa fino a via Fenilon. E ancora, lo spostamento di una sottostazione (centrale) elettrica oggi situata vicino al centro abitato del quartiere Indipendenza. Sono, queste, le principali opere che dovrebbero ricadere nel territorio del Comune come compensazione per la costruzione del nodo ferroviario di Verona del treno ad alta velocità, che andrà lungo la linea storica (provenendo da ovest) dall’Autobrennero fino a Porta Vescovo, lungo la linea ferroviaria storica, su un tracciato lungo 10 chilometri, già in fase di progetto definitivo.I PALETTI. Il Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica) ha appena dato il via libera a un finanziamento di 16 milioni di euro destinati alla progettazione del nodo di Verona per far passare i treni superveloci. Uno stanziamento necessario per preparare Verona a realizzare poi opere soltanto per lo snodo ferroviario cittadino, senza contare le singole tratte della Tav a ovest, cioè prima dell’Autobrennero, e a est dopo Porta Vescovo, quindi da Porto San Pancrazio a Padova. Le opere di compensazione, richieste dal Comune di Verona, sono contenute — insieme a varie prescrizioni da osservare nella costruzione del tratto ferroviario ad alta velocità, che consisterà nel sostituire i binari attuali — in un documento deliberato dal ministero delle infrastrutture e in discussione, appunto, al Cipe. Sono giunte ormai in dirittura d’arrivo, quindi, anche se manca il via libera definitivo.CAVALCAVIA. Oltre alla galleria stradale sotto i binari della stazione — che in base al documento in fase di istruttoria al Cipe dovrà essere «tale da consentire al Comune, autonomamente, la successiva realizzazione della bretella di collegamento di Verona nord e di viale Piave — fra le principali opere di compensazione dovrebbero esserci l’allargamento dei sottovia e dei cavalcaferrovia, su cui si dovrà intervenire per costruire i nuovi binari ad alta capacità e alta velocità. I cavalcavia interessati sono quelli di via Albere, via Delle Coste, via Campo Marzio e via Ligabò: grazie all’allargamento dovrà esserci lo spazio per costruire delle piste ciclabili in due direzioni.Un’altra richiesta degli uffici del Comune è quella di rendere compatibili le opere ferroviarie con il passaggio della tramvia in viale Piave. Nei piani dell’attuale amministrazione comunale, però, la tramvia su binari non è prevista e quindi presumibilmente questa voce cadrà. Il documento, con le prescrizioni, riguarda appunto il nodo scaligero dell’alta velocità, che avrà opere per 250 milioni. Gli altri tratti di Tav ricadenti nel Comune di Verona, quindi fino all’Autobrennero e da Porto San Pancrazio-San Michele fino a Padova, sono ancora allo studio degli enti locali. E.G.
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02/08 Rassegna stampa Arena Territorio e la Nuova Ferrovia
venerdì 01 febbraio 2008 provincia pag. 31 TERRITORIO E LA NUOVA FERROVIA. Sì dell’ente di trasporto a una progettazione in sintonia con le comunità localiValdadige e supertreni:«Salveremo i vigneti»di Barbara Bertasi
La Regione garantisce uno stanziamento di 500 mila euro per progettare un attraversamento sostenibile della nuova linea ferroviaria alta velocità, «Corridoio I» in Valdadige, come promesso ai sindaci in un convegno organizzato a Rivalta, esattamente un anno fa (era il 22 gennaio), dal primo cittadino di Brentino Belluno, Virgilio Asileppi.La conferma di questo finanziamento è arrivata da un incontro in Provincia, cui erano presenti l’assessore regionale alla mobilità Renato Chisso, il presidente della terza commissione urbanistica, Tiziano Zigiotto, il presidente della Provincia Elio Mosele, l’assessore comunale all’urbanistica di Verona Vito Giacino, il direttore compartimentale Rete ferroviaria italiana (Rfi) di Verona Antonio Ciaravolo, la dirigente provinciale area pianificazione territoriale Elisabetta Pellegrini, tecnici regionali, provinciali e comunali.«La linea che da Berlino arriva a Palermo, con un sviluppo di circa tre mila chilometri e attraversa Verona ha due criticità: una di queste è il passaggio in Valdadige», ricorda Mosele. «È importante realizzare uno studio che permetta di individuare un tracciato che rispetti il territorio, i vigneti con produzione di vini doc e gli insediamenti abitativi».«Il tratto Fortezza-Verona, di circa 180 chilometri, viene progettato, eseguito e realizzato da Rfi», precisa l’ingegner Ciaravolo. «Mentre esiste già un progetto preliminare che riguarda il tratto prioritario Pescantina- nodo di Verona, una progettazione deve ancora essere fatta per quanto concerne quello intermedio che attraversa la Valdadige, cioè Brentino Belluno, Dolcé, Rivoli, Sant’Ambrogio e Pescantina. Ora, grazie a questo finanziamento regionale a cui Rfi contribuirà in parte, sarà possibile predisporla tenendo conto delle esigenze locali». I sindaci di questi Comuni, un anno fa, avevano fatto notare come l’impatto ambientale di un treno in superficie potesse essere devastante, come occorresse appunto effettuare uno studio che delineasse un percorso meno dannoso nella stretta valle, già percorsa da mille servitù: «Il canale Biffis, la provinciale 11, la statale 12, l’autostrada del Brennero, l’Adige, la ferrovia, il metanodotto, otto linee di alta tensione, innumerevoli tralicci di telefonia mobile», elenca Asileppi.«Ora abbiamo la certezza che questo tratto ferroviario (che potrebbe essere ultimato entro il 2030, dopo la realizzazione del lotto prioritario entro il 2020) potrà essere costruito sulla base di una progettazione condivisa tra Comuni Provincia, Rfi e Regione Veneto; cosa che ci permetterà di spingere a livello governativo per realizzare un percorso determinato non solo dalla volontà di spendere meno, ma dalla necessità di salvaguardare la zona della Valdadige», dice Mosele.«Questa progettazione condivisa potrà iniziare già nei prossimi mesi», fa sapere Ciaravolo ricordando che accordi similari sono stati sottoscritti con le province di Trento e Bolzano: «Ora, anche per Verona, potremo redigere uno studio di fattibilità tenendo conto delle principali caratteristiche dell’ambiente e dell’idrogeologia del territorio». Asileppi commenta: «Le mille servitù che massacrano questo nostro stupendo territorio sono più che sufficienti per rendere complicato intraprendere e portare avanti ogni genere d’iniziativa, sia di tipo urbanistico sia di tipo economico... anche coltivare un campo diventa a volte difficoltoso. Ci auguriamo veramente», auspica dunque, «che la progettazione promessa ci sollevi dall’arrivo di quest’ulteriore disgrazia. Un treno di alta velocità in superficie significherebbe devastare totalmente questo territorio e condannarlo allo spopolamento. Attendiamo ora che Rfi rediga alcune ipotesi di lavoro, poi ci metteremo a ragionare assieme».
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La Regione garantisce uno stanziamento di 500 mila euro per progettare un attraversamento sostenibile della nuova linea ferroviaria alta velocità, «Corridoio I» in Valdadige, come promesso ai sindaci in un convegno organizzato a Rivalta, esattamente un anno fa (era il 22 gennaio), dal primo cittadino di Brentino Belluno, Virgilio Asileppi.La conferma di questo finanziamento è arrivata da un incontro in Provincia, cui erano presenti l’assessore regionale alla mobilità Renato Chisso, il presidente della terza commissione urbanistica, Tiziano Zigiotto, il presidente della Provincia Elio Mosele, l’assessore comunale all’urbanistica di Verona Vito Giacino, il direttore compartimentale Rete ferroviaria italiana (Rfi) di Verona Antonio Ciaravolo, la dirigente provinciale area pianificazione territoriale Elisabetta Pellegrini, tecnici regionali, provinciali e comunali.«La linea che da Berlino arriva a Palermo, con un sviluppo di circa tre mila chilometri e attraversa Verona ha due criticità: una di queste è il passaggio in Valdadige», ricorda Mosele. «È importante realizzare uno studio che permetta di individuare un tracciato che rispetti il territorio, i vigneti con produzione di vini doc e gli insediamenti abitativi».«Il tratto Fortezza-Verona, di circa 180 chilometri, viene progettato, eseguito e realizzato da Rfi», precisa l’ingegner Ciaravolo. «Mentre esiste già un progetto preliminare che riguarda il tratto prioritario Pescantina- nodo di Verona, una progettazione deve ancora essere fatta per quanto concerne quello intermedio che attraversa la Valdadige, cioè Brentino Belluno, Dolcé, Rivoli, Sant’Ambrogio e Pescantina. Ora, grazie a questo finanziamento regionale a cui Rfi contribuirà in parte, sarà possibile predisporla tenendo conto delle esigenze locali». I sindaci di questi Comuni, un anno fa, avevano fatto notare come l’impatto ambientale di un treno in superficie potesse essere devastante, come occorresse appunto effettuare uno studio che delineasse un percorso meno dannoso nella stretta valle, già percorsa da mille servitù: «Il canale Biffis, la provinciale 11, la statale 12, l’autostrada del Brennero, l’Adige, la ferrovia, il metanodotto, otto linee di alta tensione, innumerevoli tralicci di telefonia mobile», elenca Asileppi.«Ora abbiamo la certezza che questo tratto ferroviario (che potrebbe essere ultimato entro il 2030, dopo la realizzazione del lotto prioritario entro il 2020) potrà essere costruito sulla base di una progettazione condivisa tra Comuni Provincia, Rfi e Regione Veneto; cosa che ci permetterà di spingere a livello governativo per realizzare un percorso determinato non solo dalla volontà di spendere meno, ma dalla necessità di salvaguardare la zona della Valdadige», dice Mosele.«Questa progettazione condivisa potrà iniziare già nei prossimi mesi», fa sapere Ciaravolo ricordando che accordi similari sono stati sottoscritti con le province di Trento e Bolzano: «Ora, anche per Verona, potremo redigere uno studio di fattibilità tenendo conto delle principali caratteristiche dell’ambiente e dell’idrogeologia del territorio». Asileppi commenta: «Le mille servitù che massacrano questo nostro stupendo territorio sono più che sufficienti per rendere complicato intraprendere e portare avanti ogni genere d’iniziativa, sia di tipo urbanistico sia di tipo economico... anche coltivare un campo diventa a volte difficoltoso. Ci auguriamo veramente», auspica dunque, «che la progettazione promessa ci sollevi dall’arrivo di quest’ulteriore disgrazia. Un treno di alta velocità in superficie significherebbe devastare totalmente questo territorio e condannarlo allo spopolamento. Attendiamo ora che Rfi rediga alcune ipotesi di lavoro, poi ci metteremo a ragionare assieme».
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01/08 Rassegna Stampa Arena Grandi Opere
venerdì 01 febbraio 2008 cronaca pag. 13 GRANDI OPERE. Il Cipe ha sbloccato il finanziamento che servirà a predisporre le opere per i corridoi 1 e 5 in cittàTav, 16 milioniper progettareil nodo di Verona
Il Cipe ha dato il via libera a un finanziamento di 16 milioni di euro destinati alla progettazione del nodo ferroviario di Verona per adeguarlo all’Alta Capacità. Si tratta di uno stanziamento, come hanno ricordato il ministero Di Pietro e il deputato Antonio Borghesi, necessario per preparare Verona a realizzare poi opere per centinaia di milioni di euro solo per lo snodo ferroviario cittadino, senza contare le singole tratte della Tav.L’approvazione del Cipe (Comitato interministeriale programmazione economica) riguarda l’aggiornamento al contratto di programma Rfi per il periodo 2007-2011. In particolare, l’aggiornamento tiene conto delle risorse aggiuntive per 1.035 milioni stanziate con il decreto legge 159/2007.«L’aggiornamento del contratto di programma Rfi - ha spiegato il ministro delle Infrastrutture, Antonio Di Pietro - ci permette di finalizzare gli stanziamenti aggiuntivi per lo sviluppo della rete ferroviaria del nostro Paese che erano stati disposti con il decreto legge del "tesoretto". Di queste risorse aggiuntive, 235 milioni saranno destinati a manutenzioni straordinarie sulla rete convenzionale, mentre altri 800 milioni saranno per nuovi progetti. Tra questi ultimi - ha aggiunto il Ministro - ci sarà il collegamento tra l’aeroporto di Malpensa e la Svizzera, e il completamento del finanziamento per il nodo di Palermo».Il progetto preliminare riguardante l’Alta Velocità ferroviaria nel nodo scaligero era stato presentato secondo le procedure della Legge Obiettivo nel 2004 e discusso con gli enti locali. Dopo l’approvazione era stato inviato al ministero, e lì si era fermato, in attesa del parere dei vari organi competenti. Finalmente il progetto preliminare è passato al Cipe che, con l'approvazione, ha dato il via al passaggio successivo, appositamente finanziato: quello appunto dell'elaborazione del progetto definitivo. Una volta concluso anche il progetto definitivo, si potrà andare in gara per interventi e opere complessive per 250 milioni. Ricordiamo che nei tratti di penetrazione del nodo di Verona è prevista la realizzazione di opere che consentiranno il collegamento dell’asse Milano-Verona-Padova con le direttrici da e per il Brennero e da e per Bologna, opere che sono in fase di progettazione. In particolare, nella progettazione ferroviaria rientrerà anche uno stralcio stradale, come da accordi tra Comune e Rfi, a titolo di compensazione. Il Comune si attende infatti che Ferrovie, all’interno di questa progettazione da 16 milioni di euro, progetti e poi realizzi un collegamento stradale in tunnel di vitale importanza per la grande viabilità cittadina. Si tratta del tunnel sotto viale Piave e lungo l’asse ferroviario, che andrà dalle ex Cartiere fino alla bretella che conduce allo Stadio. Se infatti si realizzerà con Anas il prolungamento della 434 Transpolesana fino in Basso Acquar per arrivare alle ex Cartiere, il traffico poi andrebbe a intasare il già congestionato incrocio dell’ex Campone.Le auto che arriveranno dalla 434 invece andranno deviate con una strada a grande scorrimento verso la bretella che porta a Verona nord, utilizzando appunto un nuovo collegamento stradale con un tunnel lungo 800 metri. Solo così, secondo gli studi dei tecnici del Comune, si potrà smaltire il traffico senza gravare sulle già intasate circonvallazioni.La progettazione del nodo ferroviario Tav di Verona prevederà anche le opere di mitigazione per migliorare anche l’attuale impatto da Porta Nuova a San Michele Extra. Le tratte urbane di Corridoio 1 e Corridoio 5 sono ancora all’esame degli enti locali.
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Il Cipe ha dato il via libera a un finanziamento di 16 milioni di euro destinati alla progettazione del nodo ferroviario di Verona per adeguarlo all’Alta Capacità. Si tratta di uno stanziamento, come hanno ricordato il ministero Di Pietro e il deputato Antonio Borghesi, necessario per preparare Verona a realizzare poi opere per centinaia di milioni di euro solo per lo snodo ferroviario cittadino, senza contare le singole tratte della Tav.L’approvazione del Cipe (Comitato interministeriale programmazione economica) riguarda l’aggiornamento al contratto di programma Rfi per il periodo 2007-2011. In particolare, l’aggiornamento tiene conto delle risorse aggiuntive per 1.035 milioni stanziate con il decreto legge 159/2007.«L’aggiornamento del contratto di programma Rfi - ha spiegato il ministro delle Infrastrutture, Antonio Di Pietro - ci permette di finalizzare gli stanziamenti aggiuntivi per lo sviluppo della rete ferroviaria del nostro Paese che erano stati disposti con il decreto legge del "tesoretto". Di queste risorse aggiuntive, 235 milioni saranno destinati a manutenzioni straordinarie sulla rete convenzionale, mentre altri 800 milioni saranno per nuovi progetti. Tra questi ultimi - ha aggiunto il Ministro - ci sarà il collegamento tra l’aeroporto di Malpensa e la Svizzera, e il completamento del finanziamento per il nodo di Palermo».Il progetto preliminare riguardante l’Alta Velocità ferroviaria nel nodo scaligero era stato presentato secondo le procedure della Legge Obiettivo nel 2004 e discusso con gli enti locali. Dopo l’approvazione era stato inviato al ministero, e lì si era fermato, in attesa del parere dei vari organi competenti. Finalmente il progetto preliminare è passato al Cipe che, con l'approvazione, ha dato il via al passaggio successivo, appositamente finanziato: quello appunto dell'elaborazione del progetto definitivo. Una volta concluso anche il progetto definitivo, si potrà andare in gara per interventi e opere complessive per 250 milioni. Ricordiamo che nei tratti di penetrazione del nodo di Verona è prevista la realizzazione di opere che consentiranno il collegamento dell’asse Milano-Verona-Padova con le direttrici da e per il Brennero e da e per Bologna, opere che sono in fase di progettazione. In particolare, nella progettazione ferroviaria rientrerà anche uno stralcio stradale, come da accordi tra Comune e Rfi, a titolo di compensazione. Il Comune si attende infatti che Ferrovie, all’interno di questa progettazione da 16 milioni di euro, progetti e poi realizzi un collegamento stradale in tunnel di vitale importanza per la grande viabilità cittadina. Si tratta del tunnel sotto viale Piave e lungo l’asse ferroviario, che andrà dalle ex Cartiere fino alla bretella che conduce allo Stadio. Se infatti si realizzerà con Anas il prolungamento della 434 Transpolesana fino in Basso Acquar per arrivare alle ex Cartiere, il traffico poi andrebbe a intasare il già congestionato incrocio dell’ex Campone.Le auto che arriveranno dalla 434 invece andranno deviate con una strada a grande scorrimento verso la bretella che porta a Verona nord, utilizzando appunto un nuovo collegamento stradale con un tunnel lungo 800 metri. Solo così, secondo gli studi dei tecnici del Comune, si potrà smaltire il traffico senza gravare sulle già intasate circonvallazioni.La progettazione del nodo ferroviario Tav di Verona prevederà anche le opere di mitigazione per migliorare anche l’attuale impatto da Porta Nuova a San Michele Extra. Le tratte urbane di Corridoio 1 e Corridoio 5 sono ancora all’esame degli enti locali.
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